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di Lapo). Scultore e architetto italiano. Discepolo
a Siena di Nicola Pisano, collaborò con Lapo e Giovanni Pisano alla
realizzazione del pulpito del duomo e partecipò ai lavori per l'arca di
San Domenico a Bologna. Soggiornò poi a Perugia (1277 e 1281), dove
eseguì tre figure di assetati e una fontanella per la Piazza Maggiore, e
a Orvieto, dove si trova il monumento funebre al cardinale De Braye (1282).
È probabile che in questo periodo egli venne in contatto con l'arte del
meridione, di cui si ritrovano suggestioni proprio nel monumento al cardinale De
Braye e in quello al cardinale Annibaldi (1276) in San Giovanni in Laterano, a
Roma. Si trasferì quindi a Roma, dove lavorò ai cibori di S. Paolo
fuori le Mura (1285) e di S. Cecilia in Trastevere (1293) e al sacello di S.
Bonifacio IV (1296), nel vecchio S. Pietro in Vaticano. Eseguì anche
numerose statue, tra cui Carlo d'Angiò (1277), in Campidoglio, e S.
Pietro, in Vaticano. Dal 1296 ritornò a Firenze per dedicarsi alla
costruzione della cattedrale di S. Maria del Fiore; risale al 1300 un documento
del Consiglio dei Cento che esonerava l'artista da altri compiti gravosi
perché potesse meglio dedicarsi ai lavori della cattedrale. Sempre a
Firenze egli lavorò come architetto al rifacimento gotico della chiesa
della Badia, al Palazzo Vecchio e alla chiesa di Santa Croce; tra le sue opere
scultoree del periodo fiorentino ci restano invece alcune statue che decoravano
la facciata di S. Maria del Fiore, tra cui, superstiti dopo la rimozione del
1588, la
Madonna col Bambino e la
Vergine della Natività,
oggi al Museo dell'Opera del Duomo di Firenze (Colle Val d'Elsa 1245 - Firenze
1302).